domenica 25 marzo 2012

Day-68: Stramilano

Oggi si è corsa la Stramilano.

Da brava neo-runner ho preso parte solo alla 10 km non competitiva: un armata Brancaleone di bambini-passeggini-cagnolini-gruppettini di camminatori, pattinatori, (lenti) corridori. Uno spaccato della Milano che normalmente affonda nella metropolitana e che invece oggi, complice il clima mite e molto primaverile, il blocco del traffico,la giornata FAI e appunto la Stramilano, si è riversata lungo il percorso con allegria, entusiasmo, colore, fantasia e tanta umana spontaneità. Una gioia farsi strada tra questa folla. Fuori da ogni ironia, ho davvero corso con la musica nelle orecchie, i cookies american style in gola ma il sorriso sulle labbra.

Pomeriggio di relax al parco, con un amico (ma cosa dico: con mio fratello!) e ora, finalmente, sola in casa.
Ed è enorme il lavoro che da ora mi attende.
E’ passato tanto di quel tempo da quando ho postato sul blog che temo non ce la farò a sintetizzare in poche righe tutta la vita che è mi è passata tra le dita in questo ultimo mese.

In sintesi.
La dieta ha funzionato e ora il Dott. Dukan mi annovera tra le clienti soddisfatte e in -altalenante ma costante- regime di consolidamento.
Il lavoro fatto in questi anni mi ha premiato e forse la fortuna mi ha anche dato una cieca spinta, ma il lavoro che tanto volevo è mio. Ancora non so bene cosa andrò a fare né le sfide che mi troverò ad affrontare, ma è questo quello che volevo: incognite, difficoltà da superare, novità, tante novità da gestire per capire, imparare e poi migliorare.
Così tanta vita dietro a me, e così tanta davanti.
Nel frattempo c’è il “vecchio” lavoro da chiudere, il passaggio di consegne, gli ultimi progetti da chiudere o almeno aiutare ad imbastire. E il distacco da affrontare. Il cambiamento, repentino, quasi radicale. La città resta la stessa ma per il resto cambia tutto.
Dal 2 maggio (nuova data da segnare).
Venerdì 23 marzo è stato l’ultimo giorno anche di un altro collega. Era in azienda da tanto tempo, un paio di anni più di me, e ricopriva anche una carica più alta.
E’ stata une persona presente ma con la quale non ho mai avuto uno strettissimo contatto lavorativo, ma a suo modo c’era, e sapere che da venerdì non lo avremmo più visto, non avremmo più potuto chiamarlo per informarlo di cose, per gestire con lui situazioni, per condividere pensieri e opinione…faceva strano…ecco.
Mi ha scritto due righe, in risposta al mio saluto via mail. Mi ha regalato parole bellissime, definendomi una persona “capace di spiccare sul resto del gruppo”.
Non so se questo sia un bene o un male. Io spero solo che il grande talento (mio) di cui tutti parlano ora non sia solo fumo o postuma vanagloria, ma sia reale davvero. Meglio per me che lo sia (e partono gli scongiuri).
Da stasera intanto, assieme agli scongiuri, partono i salvataggi delle mail importanti (quelle di amicizia, di sentimento, di significato vero ricevute in 5 anni), dei documenti personali, della musica, dei progetti privati dal pc aziendale.

Chissà a chi daranno il mio portatile.
Chissà a chi daranno il suo.
Chissà a chi daranno il suo interno telefonico.
Chissà a chi daranno il mio.

giovedì 1 marzo 2012

Day-44: La Prigione

Incredibile come cada a fagiolo questo giorno che mi sono imposta per aggiornare il blog.

Prigione alimentare, nella quale mi sono rinchiusa da 44 lunghi giorni – ma dalla quale le evasioni oramai sono più numerose dei giorni in cella (d’altronde gravito attorno ai 54 già da una settimana, posso cautamente avanzare un “obiettivo raggiunto”).
Prigione sociale, nella quale mi hanno infilato i miei più stretti amici, che a vario titolo stanno monopolizzando la mia agenda, con frustrazioni indicibili sul mio indipendentissimo IO per la voglia di andare in palestra, frequentare persone nuove, fare cose diverse dal solito giro di aperitivi/cene/incontri (ma dei quali mi libererò -ahimè- presto: conoscendomi quando vengo messa alle strette o incasellata in una routine o giro di amici che dir si voglia sguscio via che manco ‘n anguilla!)
Prigione lavorativa, e su questo punto apro il post.

Perché si: ho trovato la chiave per uscirne! La missione per la quale servivano “Testa&Gambe” è riuscita e il posto è mio! Si cambia azienda, si cambia settore, si cambia posizione e lavoro! Sono raggiante, ma ancora devo capire bene cosa implichi tutto questo, non ne ho realizzato appieno le conseguenze sulla mia vita…devo ancora capire bene che è davvero un “SI, ho un nuovo lavoro!”
Perché si: ho già firmato per la mia scarcerazione. Dimissioni consegnate, la parola fine è stata impressa nero su bianco e da allora è scattato il conto alla rovescia: due mesi ancora di tranquilla vita nella mia protettiva oasi di colleghi conosciuti, meccanismi noti, mansioni routinarie. E poi…un nuovo cielo in cui spiccare il volo!
Ma…no, non mi aspettavo ci fosse una controproposta!

L’azienda mi ha spiazzato, mi ha chiesto di ripensarci e di valutare una controproposta che arriverà a giorni, nuova sia nella posizione che nei contenuti, e mi sta mettendo in una situazione psicologicamente devastante. Mi sembra di rivivere il divorzio dei miei, prima, e la fine della mia relazione storica, poi. Sento di avere addosso le aspettative di tante, troppe persone, e per di più sono contesa tra due forze opposte, una che mi vorrebbe veder restare e crescere, l’altra che mi vorrebbe cambiare e fare cose nuove. Il noto “con benefit” verso l’ignoto.
Il mio cuore ha già scelto: nonostante i vantaggi sia economici che manageriali stiano con la vecchia azienda, il nuovo e l’inesplorato sono un’attrazione tropo forte, anche a scapito di una crescita nel breve.
Ho già scelto ma non so come esternarlo senza risultare troppo tranchant o precludermi un eventuale successivo ritorno di fiamma. Senza rovinare i rapporti, insomma: perché nella vita (specialmente quella lavorativa) mai dire mai.

In questo la mia sorellina acquisita mi ha inviato questa splendida mail che aveva inviato a me e all’altra nostra amica “d’ufficio” 4 anni fa, quando fu lei a rassegnare le dimissioni. A questa mail io risposi con una freschezza così dolce. E anche ieri mi tornò alle labbra un sorriso così tenero…

***
Subject: I'm free!
Date: Thu, 27 Dec 2007 18:13:11 +0100
Da: lei
A: noi

Ok ragazze,
è giunta l'ora... o meglio, l'ultima mezz'ora e poi si mette fine alla mia esperienza!
L'ultima mail non poteva che essere per voi, mie dolci colleghe... mi sarebbe piaciuto scrivere per fare qualche splendida proposta commerciale all’automotive, alle caramelle o al department store preferito ma, per fortuna, un pizzico di timor reverenziale nei confronti dell'azienda non me lo concede.
Mi mancherà il mio spoglio ufficio da sola, il caffè della macchinetta, questi corridoi apparentemente tutti così uguali ma alla fine così pieni di diversità... mi mancherà il mio "Laboratorio delle idee" (conservatelo con cura... che spacca!), il mio badge, così ricco di tutti le mie ore di straordinario, lo schermo del mio pc (che dopo un po' si mette a ballare e mi fa venire le baluette!) ma sopratutto, dolci pulzelle, mi mancherete voi!
E' stato bello conoscervi, condividere con voi le gioie e le le tristezze, le vittorie e le sconfitte (ho visto troppi film.. a pensarci bene di vittorie manco mezza); è stato bello essere a capo di grandi progetti di trasporto merci per allestimento... viaggiare nelle varie città d'Italia... da Napoli a Brescia... quante matte risate, eh, ragazze mie?
Ma al di là dell'oceano, guardando il mare, lasciandomi trascinare dal mio aquilone e planando sull'acqua, con il sale sulle labbra e il sole sulla pelle penserò a voi, mi lascerò cullare dai ricordi.... e il naufragar mi sarà dolce in questo mare...
Va beh, basta cazzate, appena esco di qui metto a pala la canzone che c'è in Jerry McGuire quando si licenzia e canto a squarciagola "I'm freeeeeeeeeeeeeeeeee" fino all'autostrada... anzi no, ho appena ricevuto un invito a cena da Fede e non posso rifiutare... solo non so cosa portargli..... mmmmmmhhhhhhhh vediamo un po' cosa c'è qui... toh, una bella boccia di vedova!
Grazie di cuore!

***
Oggetto: RE: I'm free!
Inviato: venerdì 28 dicembre 2007 15.55
Da: me

A: loro

Che dire di fronte a tanto ingenuo ottimismo per il futuro?
Dalla lontana New York, dove sono approdata armata di due mostri sacri della letteratura moderna ("Glam Cheap", storia di una precaria sposata ad un disoccupato che sopravvive a Milano con 999 euro al mese lavorando nell'editoria, e "Il Diavolo Veste Prada", manuale base per poter operare nel nostro pseudo-settore), guardo con affetto e tenerezza a tanta joie de vivre, e mi lascio contagiare con un pizzico di malinconia dalla serenita' che la sua visione in volo sulle onde dell'oceano mi trasmette.
Mi chiedo come possa essere accaduto che uno stupido ed insignificante lavoro ci abbia tolto la freschezza dei nostri (ancora per poco, ma per lo meno ancora!) 20 anni, come sia potuto accadere che abbiamo perso l'entusiasmo prima ancora di affacciarci seriamente sul mercato del lavoro, come sia potuto accadere che le nostre brillanti speranze di neo laureate dalle fluenti mille lingue straniere siano naufragate cosi' rovinosamente sugli scogli di una societa' apparentemente cosi' glamour e intrinsecamente cosi' cheap.
Mi chiedo come sia potuto accadere, guardando al passato, e mi chiedo come abbiamo potuto permettere che accadesse guardando al futuro: perche', bambine mie, abbiamo 20 anni. La vita e' ancora tutta davanti. Lasciamoci per un attimo alle spalle i pensieri troppo grandi per noi (mutui da stipulare, famiglie da costruire, aziende da mandare avanti) e chiediamoci, per una volta, per un'ora ogni giorno, che cosa realmente ci renda felici. E inseguiamo quel sogno.
Con l'augurio che tutto quanto sopra si realizzi, per ognuna di noi, nel 2008.
Un bacio, vi voglio bene!

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Oggetto: R: for you.... same song, same words...
Inviato: mercoledì 29 febbraio 2012 18:04
Da: me

A: lei

…wow…
Sono passati quattro anni e rotti, non abbiamo più i freschi 20 anni, ma i maturi 30, io ho stipulato un mutuo, Cri ha costruito una famiglia e tu stai mandando avanti l’azienda.
Mi sa che da grande dovevo fare Nostradamus :-/
Era bello avere dei sogni, era bello credere di poter essere così leggere e poter procrastinare il peso della maturità.
E credo lo abbiamo fatto, per quanto possibile, ognuna tirando fuori da ogni giorno almeno un sorriso, richiamato alle labbra se non da qualcosa che ci rendeva veramente felici, almeno da qualcosa che ci ha regalato per un minuto l’illusione della felicità.
Ma tanto è bastato, perché l’essere umano è meraviglioso e si accontenta di così poco!
E io adesso rivoglio indietro quella leggerezza che questa azienda mi ha tolto. Non so se l’altra me la potrà ridare, ma già cambiare aria e sentire sulla pelle il neon di un nuovo ufficio e sulle labbra il sapore dell’inquinamento di un’altra strada potrebbe aiutare a planare sui prossimi anni.
Basta, deciso: si cambia aquilone!
TVB, davvero. Grazie di esserci.

***